Al rispecchiamento come modo di interpretare la realtà si rifà il principio delle “segnature” con cui nell’antichità, nel Medioevo e nel Rinascimento, si individuava l’erba indicata nella cura delle varie affezioni.
Si coglievano analogie tra la pianta e la parte del corpo che poteva curare: così nelle foglie della polmonaria si individuava una corrispondenza con la struttura alveolare dei polmoni, nell’eufrasia si scorgeva l’occhio, nel gheriglio della noce il cervello.